L’abbigliamento di un fuochista
Figlio con quali occhi, con quali occhi ti devo vedere,
coi pantaloni consumati al sedere e queste scarpe nuove nuove. Figlio senza domani, con questo sguardo di animale in fuga e queste lacrime sul bagnasciuga che non ne vogliono sapere. Figlio con un piede ancora in terra e l’altro già nel mare e una giacchetta per coprirti e un berretto per salutare e i soldi chiusi dentro la cintura che nessuno te li può strappare, la gente oggi non ha più paura, nemmeno di rubare. Ma mamma a me mi rubano la vita quando mi mettono a faticare, per pochi dollari nelle caldaie, sotto al livello del mare. In questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare, in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare. Figlio con quali occhi e quale pena dentro al cuore, adesso che la nave se ne è andata e sta tornando il rimorchiatore. Figlio senza catene, senza camicia, così come sei nato, in questo Atlantico cattivo, figlio già dimenticato. Figlio che avevi tutto e che non ti mancava niente e andrai a confondere la tua faccia con la faccia dell’altra gente e che ti sposerai probabilmente in un bordello americano e avrai dei figli da una donna strana e che non parlano l’italiano. Ma mamma io per dirti il vero, l’italiano non so cosa sia, eppure se attraverso il mondo non conosco la geografia. In questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare, in questa nera nera nave che mi dicono che non può affondare. |