Come è profondo il mare (1977)
In Come è profondo il mare (1977), primo album in cui Dalla scrive anche tutti i testi,proditto da Alessandro Colombini, dà ampia dimostrazione della poliedricità del suo talento, capace di unire riflessioni politiche e sociali a sentimenti, senza disdegnare quell’ironia e quel pungente umorismo, caratteri salienti della sua personalità artistica (ed umana).
L’album è un condensato di storie fra le più varie, accompagnate da ritmi e melodie sempre differenti, ma quasi sempre con riferimenti autobiografici. Il mare di cui ci parla Dalla rappresenta la sacralità del libero pensiero, che non c’è azione o motivazione che possano limitare. E si va quindi dalla grande dolcezza che ispira “Cucciolo Alfredo”, non priva però di spunti melanconicamente ironici (un grande striscione con uno scudo e una croce e una stella cometa, la reclame di una dieta, pistola alla mano la città si prepara a sommare il danaro, a una giornata più amara) alla spregiudicatezza di “Disperato erotico stomp”, con quel finale (mi son steso sul divano, ho chiuso un poco gli occhi, e con dolcezza è partita la mia mano) in un certo senso rivoluzionario per la “sua” epoca.
Ma non è solo la nascita di un modello musicale a condizionare da lì agli anni a venire un’epoca, bensì anche l’invenzione di un look a suo modo trasgressivo, dissacrante e profondamente auto ironico: Lucio diviene ben presto un’icona simile solo a se stesso, che non imita nulla e nessuno e che nessuno potrebbe imitare!
Come è profondo il mare | |
Treno a vela – 3:27 | |
Il cucciolo Alfredo – 5:22 | |
Corso Buenos Aires | |
Disperato erotico stomp | |
Quale allegria | |
…e non andar più via | |
Barcarola – 3:50 |