Storie di casa mia (1971)
L’album Storie di casa mia (1971) conferma la sua vena a corrente alternata. Dalla schiera tutto il proprio entourage di collaboratori alla ricerca di un prodotto che possa in qualche maniera corrispondere al successo di 4/3/43. Tra piccole perle di suggestivo pop melodico (“La casa in riva al mare”, “Per due innamorati” e “Il gigante e la bambina”,un testo molto coraggioso e “scomodo”per l’epoca,composto da Paola Pallottino, destinato a divenire uno degli hit di Rosalino Cellammare), quadretti naif (“Un uomo come me”, “Il bambino di fumo”) e la bella metafora di “Itaca”, il brano apripista, in cui il mito di Ulisse è rivisitato secondo la prospettiva dei suoi marinai,vessati dal continuo e spensierato trattenersi per mare con il loro eroe.
Ma il valore aggiunto del disco è decisamente il singolo “4 marzo 1943” di, nato tra i fiori di Sanremo e lanciato anche in Brasile (nella versione di Chico Buarque De Hollanda), in Francia ( da Dalida) e in Giappone. Una fiaba agrodolce, firmata da Paola Pallottino e accompagnata dal violino di Renzo Fontanella: Dalla la interpreta con piglio da cantastorie, esaltandone lo spirito dissacrante (la canzone subirà anche una farneticante censura rai) e bohémienne. Quel Gesù Bambino tra i ladri e le puttane assomiglia molto a quello del Vangelo, ma risulta certamente scomodo all’Italia di quell’epoca. Uno stornello, da cantare per le strade, quello di Dalla, che troverà ancor più compiuta affermazione un anno dopo nel “clochard” della insuperabile “Piazza Grande”, che farà commuovere anche il compassato pubblico del Teatro Ariston.