Ribot
Anche quando c’era il tram
era bello andare a piedi
dentro il caldo dei paletot
se ci penso sembra ieri
entravano nei bar,
– mi dici che cos’hai?
– non so…
luci basse dentro al bar,
– lo sai ti voglio bene…
– lo so.
Tra i saluti e le distanze,
il mare, il cielo e il mare
c’era qualcosa di inquietante,
volare e navigare,
ma se il mondo era più grande,
era più bello ritornare,
chissà…
se era tutto più importante
perchè tutto era da fare
chissà…
L’odore delle stanze entrava facilmente nei cinema all’aperto,
mentre le donne come fate venivano bloccate da uno sguardo nei caffè concerto
e finalmente ad un segnale, cominciavano a suonare
e tenendosi per mano tutti andavano a ballare
Tra il tifo per il calcio
e un campione muscolare
fu famoso anche un cavallo
quando smise di trottare
ma il mondo galoppava
diventava più nervoso
stai tranquillo, non è niente
hai bisogno di riposo
– va bene me ne sto andando, e tu?
– va bene lo stesso ma io rimango.
Oggi apparentemente
non c’è bisogno di pensare,
anzi viviamo senza niente,
stiamo zitti ad ascoltare,
cercando di essere nuovi
per vedere di esser visti
come libri da sfogliare;
per evitare di esser tristi
giochiamo a ricordare,
giochiamo a ricordare