Tu come eri
Vieni che ci chiudiamo in casa,
fuori c’è troppa confusione,
non è tanto per paura, ma perchè non ne vale la pena,
vieni che è meglio che stiam zitti che tutti ci possono sentire,
anche perchè poi non abbiamo niente da dire…
Accendi il tuo computer, il tuo cuore, il tuo televisore,
passami il tuo giornale che mi spazzo il naso che ho un poco il raffreddore,
ma no che non è niente, casomai chiamiamo un medico, un astrologo,
guarda se c’è in giro il dottore…
E smettila di tormentarti il naso, tanto non hai più il naso,
non è bello vedere una donna, o quello che rimane di una donna, che non sa smettere di bere…
anzi, fammi un piacere, guarda fuori se nevica ancora, se l’uccellino canta, o se si sente piangere ancora quel…
ah… ah… ah…
Tu dov’eri ieri? e com’eri ieri?
Bhè avremmo potuto guardarci negli occhi, certo che erano tanti, miliardi di occhi,
eri bella da perder la testa,
avremmo potuto guardarci negli occhi, invece di perdere la testa…
E invece i miei occhi li ha presi il tuo computer, il tuo cuore, il mio televisore,
ecco perchè se trovo l’elenco devo chiamare un dottore,
un dottore con un pollo tra le mani, anzi un dentista,
che mi dica se ci vado domani e se ritrovo la vista…
Com’eri ieri? E dov’eri ieri?
Volentieri, ma dov’eri?
Com’eri ieri?